Climatizzazione industriale: Normative e Soluzioni Efficienti per il settore alimentare
Nel settore dell’industria alimentare, la qualità del prodotto finito e il benessere dei lavoratori dipendono anche dalla gestione ottimale della climatizzazione all’interno degli stabilimenti di produzione.
Temperature elevate, eccessiva umidità e scarsa ventilazione possono non solo compromettere la sicurezza e il comfort degli operatori, ma anche influire sulla conservazione e la lavorazione degli alimenti.
Ma quali sono le normative vigenti in Italia che regolano la corretta climatizzazione negli ambienti produttivi del settore alimentare? E quali soluzioni possono garantire un clima interno efficiente, sicuro e conforme agli standard di legge?
Temperature elevate, eccessiva umidità e scarsa ventilazione possono non solo compromettere la sicurezza e il comfort degli operatori, ma anche influire sulla conservazione e la lavorazione degli alimenti.
Normative sulla climatizzazione nell’industria alimentare
Il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008)
Il principale riferimento normativo per la climatizzazione negli ambienti di lavoro è il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, che impone ai datori di lavoro l’obbligo di valutare e gestire i rischi derivanti dal microclima industriale.
L’Allegato IV del decreto stabilisce che:
- La temperatura deve essere adeguata alle esigenze fisiologiche dei lavoratori e alle specifiche attività produttive.
- L’umidità deve essere controllata per evitare effetti negativi sulla salute e sulle lavorazioni.
- La ventilazione deve garantire un corretto ricambio d’aria per eliminare contaminanti e migliorare il comfort.
Nonostante non siano indicati valori specifici di temperatura e umidità, il rispetto di questi principi è essenziale per evitare situazioni di disagio e rischi per la sicurezza.
Normative per la tutela della salute dei lavoratori rispetto alle temperature
La salvaguardia della salute dei lavoratori in relazione alle condizioni termiche nei luoghi di lavoro rientra tra le responsabilità del datore di lavoro, come stabilito dal D.Lgs. 81/2008. Sebbene la normativa non fissi valori rigidi di temperatura, si fa riferimento a standard tecnici e linee guida:
- Temperatura minima: Per attività manuali leggere, si consiglia una temperatura interna di almeno 16°C. Negli uffici, l’INAIL raccomanda un intervallo compreso tra 18°C e 22°C in inverno.
- Temperatura massima: In estate, la temperatura interna non dovrebbe superare i 24°C, con una differenza massima di 7°C rispetto all’esterno per evitare sbalzi termici dannosi.
- Comfort termico: La norma UNI EN ISO 7730 definisce criteri di benessere termico attraverso gli indici PMV (Predicted Mean Vote) e PPD (Predicted Percentage of Dissatisfied), strumenti utili per valutare il microclima negli ambienti di lavoro.
- Prevenzione del rischio da caldo: Il Ministero del Lavoro ha pubblicato un vademecum sulla protezione dei lavoratori dal calore, evidenziando l’importanza di monitorare il clima interno e adottare misure preventive.
In ambienti particolarmente freddi, come celle frigorifere, si applicano linee guida specifiche per i tempi di permanenza e le pause dei lavoratori, come stabilito dalla norma DIN 33403-5.
Garantire condizioni termiche adeguate non è solo un obbligo normativo, ma un fattore essenziale per la produttività, il comfort e la sicurezza sul posto di lavoro.
Standard tecnici e linee guida internazionali
Per definire parametri concreti di comfort termico negli ambienti produttivi, si fa riferimento a normative tecniche internazionali, tra cui:
- UNI EN ISO 7730: fornisce criteri per la valutazione del comfort termico, utilizzando indicatori come il PMV (Predicted Mean Vote) e il PPD (Predicted Percentage of Dissatisfied), fondamentali per stabilire condizioni ambientali ottimali.
- DIN 33403-5: specifica i limiti di permanenza in ambienti con temperature molto basse, come celle frigorifere, indicando la necessità di pause e protezioni adeguate per i lavoratori.
- Regolamento (UE) n. 517/2014: disciplina l’uso dei gas refrigeranti a effetto serra, limitando le sostanze con alto impatto ambientale e incentivando l’adozione di tecnologie più sostenibili.
Le sfide della climatizzazione negli stabilimenti alimentari
Negli ambienti produttivi, in particolare nei reparti di cottura o lavorazione, le temperature possono raggiungere livelli critici, aggravati da un’alta umidità. In inverno, invece, la condensa su pareti e soffitti rappresenta una delle principali problematiche, compromettendo la sicurezza del personale e la qualità del prodotto. Diveta quindi cruciale per il settore della produzione di alimenti avere il pieno controllo del microclima, ottimizzando il più possibile temperatura e e il tasso di umidità per:
- Garantire la sicurezza e la qualità del prodotto, evitando alterazioni nella lavorazione e contaminazioni.
- Migliorare il comfort dei lavoratori, riducendo lo stress termico e i rischi per la salute.
- Prevenire la formazione di condensa, che può generare muffe e compromettere la sicurezza igienico-sanitaria.
- Ottimizzare il consumo energetico, riducendo gli sprechi e abbattendo i costi operativi.
Le soluzioni di Impresind per un microclima efficiente e sicuro
Per rispondere alle esigenze di climatizzazione dell’industria alimentare, Impresind propone diverse soluzioni basate su raffrescamento evaporativo e sistemi di estrazione e miscelazione dell’aria.
Coldair: raffrescamento evaporativo ad alta efficienza
Il sistema Coldair sfrutta il principio naturale dell’evaporazione dell’acqua per raffrescare gli ambienti industriali in modo sostenibile ed efficiente.
- Abbassa la temperatura interna fino a 10°C, senza utilizzare gas refrigeranti.
- Disponibili anche con sistema di filtrazione F4 e/o F9.
- Consuma fino all’80% in meno rispetto ai sistemi di climatizzazione tradizionali.
- Non altera l’umidità relativa, aspetto fondamentale nella lavorazione degli alimenti.
- Si integra con i sistemi di ventilazione, assicurando un clima uniforme e confortevole.
Sistemi di estrazione e ventilazione
Per garantire un corretto ricambio d’aria ed eliminare il problema della condensa invernale, Impresind progetta soluzioni di estrazione dell’aria esausta con gli estrattori ETA-EPA che possono essere personalizzati a seconda delle esigenze dei clienti.
La corretta climatizzazione negli stabilimenti alimentari oltre ad essere un requisito normativo, diventa un fattore strategico per la qualità del prodotto, il benessere dei lavoratori e l’aumento della produttività. Grazie alle soluzioni ad alta efficienza di Impresind, le aziende possono ottimizzare il microclima interno in modo sostenibile, economico e conforme alle regolamentazioni vigenti.




